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Cybersecurity circolare

Intelligence, geopolitica, economia sono argomenti apparentemente distanti tra loro. Insieme a Domenico Marino, docente dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, scopriamo qual è la disciplina che crea possibili sinergie tra tutte.

di Enzo Argante

 

 
Cybersecurity circolare è diventato il tema di tutti i temi, quello della sicurezza digitale. Domenico Marino, docente dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, questa cybersecurity è forse il filo sottile che connette mondi fino a non tanto tempo fa apparentemente scollegati, come intelligence, geopolitica, economia. Va bene questa sintesi? 

La sintesi è perfetta. La cybersecurity è probabilmente una delle frontiere con cui bisognerà confrontarsi nei prossimi anni perché la sicurezza dei dati è vitale a tutti i livelli. È vitale per l'economia perché i dati hanno un valore e, quindi, vanno conservati. È vitale per la geopolitica perché l'intelligence, lo spionaggio, ormai si fa soprattutto attraverso di essa e la sicurezza dei dati è la frontiera con cui le amministrazioni pubbliche, i governi, la politica devono fare i conti e questi mondi che, come giustamente veniva detto, fino a poco tempo fa erano scollegati, perché parlare di economia, intelligence, geopolitica significava avere delle sfere che probabilmente si incontravano solo materialmente, oggi sono fortemente connessi e il tema della sicurezza è un tema fondamentale perché ci assicura la democrazia, la difesa e anche lo sviluppo economico

In questo senso, il corso di alta formazione che ti appresti a dirigere è originale e innovativo proprio perché applica questa nuova chiave di lettura. Chi sono i protagonisti di questa iniziativa? 

I protagonisti sono l'Università e la Fondazione Margherita Hack, che hanno trovato una sinergia tentando di unire questi mondi, questi aspetti prima sconnessi e che oggi sono fortemente integrati. Quello che vogliamo fare è dare una formazione a 360 gradi che sia in grado di cogliere le interazioni forti che esistono, e che abbiamo già descritto, tra intelligence, geopolitica ed economia, non solo attraverso lo strumento della cybersecurity. È chiaro che ormai a qualunque livello si vengano ad affrontare i problemi, a qualunque livello un manager o un operatore di intelligence o un operatore di cybersecurity deve affrontare i problemi, questo livello deve essere un livello multidisciplinare. Ci dobbiamo dimenticare l'informatico che cura la sicurezza e che è un grande programmatore, ma non sa nulla di geopolitica, di economia, come ci dobbiamo dimenticare l'esperto di geopolitica che non sa nulla di cybersecurity, di informatica e di economia. Oggi questi mondi sono connessi e le competenze devono essere integrate ed è quello che il corso di alta formazione si propone di fare. 

A proposito di originalità, seguirà anche un'altra chiave di lettura importante che caratterizza la tua attività professionale, cioè le applicazioni di intelligenza artificiale legate al territorio. Anche in questo caso le connessioni sono evidenti, perché ormai è tutto orizzontale. 

L'intelligenza artificiale è probabilmente quel legame sottile e invisibile che lega tanti mondi, ma che lega anche intelligence, geopolitica ed economia. Chi controllerà l’intelligenza artificiale, diceva qualcuno, sarà in grado di controllare il mondo e più tempo passa e più ci accorgiamo che questo è vero. Chat GTP ci ha aperto delle potenzialità prima sconosciute. Oggi si possono fare facilmente delle cose che fino a qualche anno fa, fino a pochi mesi fa avevano bisogno di un numero considerevole di persone. Pensate che c'è un giornale di Reggio Calabria che ha sviluppato un app su Chat GTP per correggere automaticamente le bozze. Ha dato i criteri, dopodiché mettono gli articoli su questa app è l’app li sforna pronti per la stampa. E di queste applicazioni ce ne sono tantissime. L'intelligenza artificiale è quel collante che tiene insieme questi mondi, ma che tiene insieme mondi diversi, tra cui la sanità, l'economia circolare, il diritto. Ecco, è questo collante che genera una visione olistica della realtà e del mondo. L’intelligenza artificiale legata al territorio è un qualcosa che ci permette di agire direttamente per venire incontro alle esigenze concrete degli individui. 

Perché questa azione possa funzionare anche in termini culturali, oltre che operativi, ci vuole il capitale umano e, quindi, per creare queste competenze si sta organizzando un master di secondo livello ancora una volta con l'università Mediterranea. Come è strutturato? 

Il master di secondo livello è un master che unisce alcuni spunti formativi molto innovativi. A quello tradizionale delle politiche di sviluppo, vengono aggiunte poi le competenze dell'intelligenza artificiale per riuscire a creare delle professionalità che sono in grado di operare nell'ambito dell'economia circolare e di realizzare progetti di sviluppo armonici. Puntiamo molto sull'innovazione e sullo sviluppo armonico che è una delle peculiarità di questo corso. Cos'è lo sviluppo armonico? Per capirlo dobbiamo fare una metafora che è quella di associare le politiche a una banda musicale o a un'opera sinfonica. Abbiamo tantissimi strumenti diversificati, ognuno con un suono molto diverso, qualche volta presi singolarmente possono essere anche antitetici. Se consideriamo l'armonia del violino unita alla batteria, per esempio, potrebbe sembrare che è impossibile organizzare in maniera armonica questi suoni diversi, ma in realtà quello che fa un orchestra è semplicemente, sotto la direzione di un maestro, trasformare quello che è un insieme di diversificato di strumenti non in un'accozzaglia di suoni, ma in un'armonia. Ecco, lo sviluppo che vogliamo proporre noi e che attraverso il master viene studiato è uno sviluppo in cui tutti gli attori con le loro diversità, con le loro peculiarità, con i loro errori, se vogliamo, sono aiutati a crescere insieme, a creare quell'armonia nel territorio che poi è la base dello sviluppo.