Carlotta Predosin, Art Security Manager, ha progettato e sta definendo questa nuova figura professionale
di Enzo Argante
L'Italia è museo del mondo, più del 70% del patrimonio culturale mondiale si trova qui, quindi è da qui che non poteva che nascere un percorso di questo tipo.
Assolutamente. L'Italia si definisce potenza culturale mondiale perché è composta da più di 4.000 musei e 59 siti UNESCO e noi abbiamo il dovere di proteggere questo patrimonio che ci viene dato in eredità, ma, soprattutto, dobbiamo considerare il contesto in cui viviamo e dico questo perché viviamo in un mondo sempre più complesso, connesso e interdipendente, dominato dall'incertezza e dal rischio. E pensare che il nostro patrimonio culturale, la bellezza dei nostri musei siano scevri dalle minacce che la nostra contemporaneità ha oggigiorno è, secondo la mia opinione, un errore clamoroso. Quali sono le minacce della nostra contemporaneità al nostro patrimonio culturale? Sono sicuramente un'attenzione al vandalismo, ai mutamenti climatici e alle conseguenze che questi possono avere. Mi riferisco, in particolare, alle proteste che avvengono quasi quotidianamente nei nostri musei ad opera degli attivisti del microclima, ma parlo anche di allerta terrorismo e, soprattutto, se inquadriamo il discorso pensando ai rischi del Medio Oriente e dell'attuale guerra tra Russia e Ucraina, abbiamo il patrimonio più ingente, più importante al mondo e abbiamo, quindi, il dovere di proteggerlo. Da qui nasce l'idea dell'Art Security Manager.
Uno straordinario patrimonio, abbiamo detto, ma anche un enorme responsabilità, come si evince chiaramente da quello che dici e dal punto di vista della conservazione per definizione, ma hai anche accennato che c'è un tema della sicurezza sotto molti punti di vista e molte forme che va affrontato.
Assolutamente, abbiamo un'enorme responsabilità come italiani, come cittadini, come facenti parte di questo popolo e di questa bellissima Nazione e, quindi, noi tutti siamo chiamati a proteggere il nostro patrimonio culturale seguendo tre punti principali: l'identificazione del nostro patrimonio, cioè individuarlo, conoscerlo e studiarlo con la conservazione, ovvero attuare tutte quelle attività che permettono il naturale ritardo della digradazione dei materiali di cui i beni culturali sono composti; la valorizzazione, cioè far conoscere il nostro patrimonio culturale; organizzare mostre e convegni, scrivere sui nostri beni artistici. Questo affinché vengano poi trasferiti alle future generazioni. Questa è la nostra missione: individuare, conservare e valorizzare.
E l'agente speciale, a questo punto chiamiamolo così, perché deve fare raggiungere questa missione, è proprio la figura dell'Art Security Manager. Descrivici come l'hai immaginato.
L'Art Security Manager è una delle figure preposte a queste attività appena descritte perché immagino che debba essere parte di un team che lavora all'interno di un museo e che insieme porti questi tipi di risultati. Quando penso all'Art Security Manager immagino una persona che è responsabile a 360 gradi della sicurezza del museo, è responsabile di tutto ciò che attiene la safety, la secuirty, la tutela delle collezioni museali e la funzionalità del museo. Mi spiego. La safety è tutto ciò che attiene la salvaguardia e la salute delle persone che lavorano all'interno del museo, ma anche coloro che lo frequentano, come i visitatori. La security riguarda tutti quegli aspetti a cui noi dobbiamo fare attenzione che provengono dall'esterno verso l'interno delle istituzioni museali e che attengono atti criminosi contro il nostro patrimonio culturale. La tutela delle collezioni, invece, è quello che un po' accennavo prima, ovvero cercare di ritardare il processo naturale di degradazione nel nostro patrimonio culturale attraverso la manutenzione preventiva e, quindi, il controllo microclimatico degli ambienti, la manutenzione delle strutture e l'attenzione alle sale espositive e tutto ciò che protegge proprio fisicamente l'integrità delle opere e, da ultimo, vi il funzionamento, rendere funzionale il museo. Cosa significa? Che sempre più i nostri musei sono delle vere e proprie città, dove vi sono le sale espositive permanenti, dove sono conservate le opere più importanti del museo, quelli che li identificano, poi vi sono le sale temporanee, dove si fanno mostre una a seguito all'altra e poi vi sono anche dei cinema, degli auditori. Quindi queste micro città devono saper funzionare bene e ci vuole una persona che abbia un occhio globale e che riesca a garantire la sicurezza in questo senso.
A chi spetta il compito di formare gli Art Security Manager?
In questo momento mi pregio di insegnare alla Luiss Business School di Roma all'interno del corso Executive di Security Risk Management, diretto dal professor Saccone, che quest'anno è un corso Executive e va a formare i futuri Security manager, ma stiamo pensando per il prossimo anno di trasformarlo in un vero e proprio Master, facendo sì che alla parte della Security si vada ad aggiungere la parte della Safety e che in questo master di secondo livello si possano ottenere delle certificazioni specifiche in ambiti specifici tra i quali, appunto, quello dell'Art Security Manager. Quindi invito tutti a tenere tenersi aggiornati su questo tema e, ovviamente, sono a disposizione per domande specifiche.