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ART OF ENERGY: tra Creatività e Sostenibilità alla Rome Future Week

Nella cornice della città eterna, durante la Rome Future Week, si è tenuta la mostra “Innovazione, arte e sicurezza: una nuova visione”.

La redazione

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In un periodo segnato da sviluppi continui tecnologici e durante un evento che desidera porre il focus sul modo in cui tali sviluppi possono migliorare la nostra quotidianità e le nostre città, l’evento, in collaborazione con 000-Intelligence of Things, InSSIDe World Inc. e GHST Art World Inc., ha esplorato il contrasto e la connessione tra tecnologia, creatività e sostenibilità. In seguito, si è tenuto un talk in cui l’artista Palmalisa Zantedeschi e il presidente di Ingenera Srl Massimiliano Sotgiu sono intervenuti proprio per raccontare la dicotomia esistente tra sostenibilità e tecnologia, ponendo in risalto l’importanza che la creatività e l’arte rivestono in questo contesto. La creatività viene dipinta come un faro di speranza, un modo attraverso cui non dimenticare il nostro lato umano, senza nemmeno mettere il freno all’inevitabile invasività della tecnologia.

Durante la mostra sono state esposte alcune delle opere di Palmalisa Zantedeschi e sono state mostrate alcune delle stanze del Muraless Art Hotel, un hotel di Verona dove ogni stanza è adornata con opere realizzate da artisti di street art che si ispirano a temi legati a cultura, arte e storia.

L'arte della materia

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Palmalisa Zantedeschi, artista proveniente da una lunga tradizione familiare nella lavorazione della pietra, ha raccontato la sua evoluzione artistica, una trasformazione che l’ha portata a considerare la pietra non più solo come materiale edilizio, ma come una forma d'arte in sé. Cresciuta in un ambiente dove la pietra era utilizzata principalmente per scopi funzionali, Zantedeschi ha scelto di esplorare il lato poetico e simbolico di questo materiale, trasformandolo in una celebrazione della terra e della bellezza.

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Con il supporto della tecnologia, Zantedeschi è riuscita a spingere i limiti della lavorazione della pietra, riducendola a spessori incredibilmente sottili, superando quindi i limiti naturali del materiale allo scopo di scoprirne le potenzialità e le sfumature. Attraverso la sua collezione Incanto, ha creato opere che rivelano la leggerezza e la fragilità della pietra, trasformando un materiale considerato immutabile in qualcosa di etereo. "La mia missione", ha spiegato l'artista, "è far conoscere questa bellezza nascosta e sensibilizzare le persone al vero bello, che risiede nella natura stessa".

Zantedeschi ha inoltre sottolineato l'importanza della scoperta: "Noi siamo nulla rispetto all’universo, ma c'è un intero universo da esplorare". Attraverso la sua arte, non solo ci invita a riscoprire la bellezza della natura, ma anche a riflettere su come questa possa diventare una guida per il nostro rapporto con il mondo che ci circonda.

L’arte del vivere sostenibile

Accanto a Zantedeschi, Massimiliano Sotgiu, imprenditore che si occupa di sostenibilità energetica, ha esplorato il concetto di sostenibilità in termini sia pratici che filosofici. Per lui, la sostenibilità non è semplicemente un obiettivo tecnico, ma una sfida etica e sociale che abbraccia tre dimensioni fondamentali, quella ambientale, mentale e sociale. In un mondo in cui l'equilibrio tra queste sfere è sempre più precario, Sotgiu ha sottolineato la necessità di ripensare le nostre città e il nostro stile di vita.

Le città moderne, ha affermato, "spesso non hanno più nulla di naturale e l’uomo ne soffre". È per questo che dobbiamo lavorare per creare città sostenibili, spazi che non solo rispettino l’ambiente, ma che promuovano anche la salute, l'inclusione sociale e il benessere degli individui. Ridurre i consumi, minimizzare l'impatto energetico e accorciare le filiere produttive sono solo alcune delle pratiche necessarie per costruire un futuro più sostenibile.

Secondo Sotgiu, il vero cambiamento nasce dalla consapevolezza: la crisi ambientale è, prima di tutto, una crisi esistenziale, che richiede una trasformazione radicale del nostro modo di pensare e vivere. Un concetto chiave del suo intervento è stato quello di "ecocentrismo", una visione del mondo in cui l'ambiente e l'ecosistema vengono posti al centro delle nostre decisioni, sostituendo l'egocentrismo che domina il pensiero moderno.

L’arte dell’ospitalità

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Il Muraless Art Hotel non è solamente un albergo, ma si può considerare un vero e proprio museo, dove gli artisti hanno avuto la possibilità di raccontare sé stessi, la storia e la cultura proprio sui muri delle stanze. Con l’obiettivo di creare un prodotto che puntasse sui principi di sostenibilità e sulla valorizzazione del territorio e della creatività, Gianmaria Villa, fondatore e presidente Velox Group, insieme al suo team composto da Oscar Chemello, Chiara Canali, Andrea Zamengo, la Galleria Deodato Arte e figure come Laura Sancassani, è riuscito a integrare l’ospitalità e il lusso all’arte contemporanea, ma soprattutto metropolitana, introducendo all’interno del mercato un’opera d’arte che concilia estetica, tradizione e modernità in un unico hotel. Anche solo il nome suggerisce il desiderio di superare, o meglio eliminare, i muri e le barriere, per “ristrutturare” l’idea che si ha dello spazio. 

Dialogo dell’Arte e della Sostenibilità

"La sostenibilità", ha detto Sotgiu, "è una sfida enorme, ma necessaria. Gli artisti possono ispirarci, mostrando la bellezza della natura e il pericolo che corriamo nel perderla".

Il dialogo tra Palmalisa Zantedeschi e Massimiliano Sotgiu ha evidenziato come, apparentemente distanti, arte e sostenibilità condividano la missione di risvegliare le coscienze. Se da un lato abbiamo un’artista che vuole raccontare la resilienza e la fragilità della natura, dall’altra abbiamo un imprenditore che in modo pratico e pragmatico offre soluzioni per salvaguardare proprio gli aspetti che le opere di Zantedeschi vogliono esaltare. Entrambi dunque, seppur in modi diversi, propongono una visione di futuro che unisce la bellezza estetica e la responsabilità ambientale.

Il Muraless Art Hotel si inserisce in questa visione proponendo un modello unico di ospitalità, dove la bellezza dell'arte si fonde con un messaggio di sostenibilità. Le opere d’arte non vogliono essere elementi decorativi, ma degli inviti a riflettere sulla storia e sull'identità dei luoghi mentre il design innovativo e la scelta di materiali rispettosi dell’ambiente incarnano l'impegno per un futuro più sostenibile.

Attraverso l'arte di Zantedeschi, l'impegno di Sotgiu e il diffondersi di realtà come quella di Muraless, possiamo immaginare un futuro in cui la bellezza naturale e la responsabilità verso il pianeta non sono solo ideali astratti, ma realtà concrete da costruire insieme.